Il ricordo ha per me un'importanza fondamentale.
Il colore non è necessariamente quello del corrispettivo
reale ma l'accostamento dettato da accordi tonali.
Oltre all'uso dei colori a olio che mi permettono una straordinaria
gamma di sovrapposizioni, velature e profondità, trovo il mio
elemento primario con le tempere.
Ai tubetti di gouache già pronti preferisco la mobilità dei
pigmenti in polvere, legati con la colla di coniglio. Li trovo
interessanti per la loro stessa materia: l'antitesi del lucido,
polvere brillante e versatile che posso gestire a piacimento,
creando l'impasto a ogni pennellata.
Alla base di quella che è diventata per me un'abitudine c'è
l'utilizzo dei colori primari e secondari. L'ombra di ogni cosa
è di un grigio diverso (o per meglio dire di un non colore)
che trovo mischiando il colore pieno al suo diretto complementare.
In questo modo evito di sporcare il colore e mantengo la brillantezza
e l'armonia del naturale.