Non intendo fare discorsi retrivi sulla supremazia della
forma perchè, come dimostrano i miei assemblaggi, non è
un pensiero che mi appartiene. Sono entusiasta degli esiti
più felici che si sono avvicendati dalle avanguardie a oggi
e sono convinta che la qualità sia l'unico vero metro di
giudizio per qualsivoglia opera. Provo particolare interesse
per i principi che sono alla base dell'arte orientale,
sopratutto quella cinese, dove l'invisibile e il visibile
coesistono facendo sì che il soggetto venga a costituire
quel non oggetto che non può essere delimitato.
In questo modo le polarità della presenza/assenza,
figura/fondo indistinto, dell'essere forma e del non essere,
convivono.